La Sezione Audiovisivi dell’Istituto Parri nasce nel 1972 ad opera di Giampaolo Bernagozzi, docente e studioso illustre di Cinematografia documentaria, nonché regista.
Con Bernagozzi la Sezione Audiovisivi si è aperta, negli anni ’80, anche alla fonte televisiva, cominciando a riflettere sul fatto che ormai gli storici contemporanei non avrebbero più potuto ignorare la produzione televisiva come fonte per la storia. Si diceva: fino ad ora la storia ha servito il cinema, d’ora in poi il cinema e la televisione diventano strumento per lo storico contemporaneo. Lo storico dovrà imparare a leggere e scrivere con l’immagine. Proprio dagli studi e dall’impegno di Giampaolo Bernagozzi la Sezione ha cominciato, ormai da più di un trentennio, ad occuparsi dell’uso del cinema e in seguito anche della televisione come fonte per la ricerca storica e come risorsa per la sua diffusione, sia a livello di ricerca e documentazione, sia con produzioni audiovisive. Dopo la scomparsa di Bernagozzi, infatti, è con Pierre Sorlin, docente a Sorbonne Nouvelle di Parigi e uno dei più grandi studiosi di storia e cinema, che abbiamo cominciato a lavorare. Attraverso la Sezione si sono andati costituendo gli archivi fotografici e cinematografici dellIstituto (oggi confluiti negli Archivi generali dellIstituto) e dal 1983 è stata fondata la Videoteca, che oggi raccoglie più di 1000 titoli ed è specializzata in storia contemporanea e in storia e critica del cinema.
Giampaolo Bernagozzi
Giampaolo Bernagozzi (Bologna, 1926-1986) è stato il fondatore di un filone di studi che ha consentito di allargare gli orizzonti della riflessione sugli studi cinematografici. Da uomo impegnato politicamente qual era, si è sempre rivolto prevalentemente alla cosiddetta cinematografia documentaria, più che alla fiction, dichiarando di volerne sfatare il mito dell’”oggettività” dell’immagine.
“Il mito dell’immagine” è anche il titolo di una delle sue ultime opere. Proprio per sfatare il mito dell’”oggettività dell’immagine” ha dedicato tutta la sua vita a quella produzione cinematografica che fino ad allora (gli anni attorno al 1970) era considerata di “serie B”: al documentario, al cinema corto. E “Il cinema corto” è anche il titolo del suo libro forse più bello e ancora oggi attuale. Un altro lavoro importante di G. Bernagozzi è dell’inizio degli anni ’80, dedicato all’analisi dei cinegiornali fascisti e a quelli post-fascisti degli anni ’50 (“La Settimana Incom in particolare): come ci raccontano la storia? Cosa ci dicono oggi? Bernagozzi definiva le Incom: “le settimane del terrore” perché, sono sue parole, non facevano altro che propagandare l’immagine del regime democristiano sotto la veste di una presunta oggettività. Quell’analisi a quei tempi era senz’altro innovativa, ne mancava però una parte, oggi ce ne rendiamo conto: analizzare solo l’aspetto della propaganda non consente di costruire un ragionamento su come quelle fonti possano essere utili per uno storico.
L’Area Multimediale è da anni impegnata nella discussione delle tematiche relative al rapporto tra storia e fonti cinematografiche e televisive, nella ricerca e nella didattica della storia contemporanea. Segnaliamo i volumi pubblicati a cura dell’Area Multimediale sull’argomento, raccolti nella collana Ricerche della casa editrice Marsilio.
Luisa Cigognetti, Lorenza Servetti, Pierre Sorlin (a cura di)
Tanti passati per un futuro comune? La storia in televisione nei paesi dell’Unione europea
Istituto storico Parri Emilia-Romagna – Regione Emilia-Romagna Assemblea Legislativa – Centro Europe Direct – Marsilio, Venezia 2011
Questo libro vuole affrontare alcuni nodi fondamentali per l’Europa del xxi secolo. Come viene raccontata la storia nelle televisioni dei paesi europei? In questi racconti come si parla di Europa? È possibile arrivare a concepire una storia televisiva comune, condivisibile da parte di tutti gli europei? Vengono qui presentati i risultati di una ricerca poliennale condotta da studiosi di quattordici Università europee, che ha dapprima ricostruito le rappresentazioni della storia nelle televisioni dei quattordici paesi esaminati, tra est e ovest, e successivamente ha messo a confronto tali rappresentazioni, per individuarne similitudini o divergenze nel ricostruire il passato. Infine, attraverso il confronto, ci si è interrogati sul futuro della rappresentazione televisiva della storia europea.
Luisa Cigognetti, Lorenza Servetti, Pierre Sorlin (a cura di)
Che storia siamo noi? Le interviste e i racconti personali al cinema e in televisione
Istituto storico Parri Emilia-Romagna – Regione Emilia-Romagna Assemblea Legislativa – Marsilio, Venezia 2008
Oggi sempre di più i media utilizzano le interviste a protagonisti o le storie di vita per raccontare eventi particolari del presente o per ricostruire un contesto storico. Anche gli archivi di tutto il mondo organizzano campagne per la raccolta di testimonianze, utili per conservare la memoria. Le parole dei testimoni sono sempre preziose per raccontarci cosa succede o cos’è successo in qualche parte del mondo. Ma che tipo di Storia ci raccontano? Questo volume propone una riflessione su tali tematiche, attraverso il contributo di storici, registi e addetti ai lavori. Esso è dedicato agli studiosi di cinema, di comunicazione e di storia, agli studenti, agli insegnanti e a tutti coloro che vogliono ampliare la prospettiva sui modi di trasmissione della memoria nel rapporto con i mezzi audiovisivi.
Luisa Cigognetti, Lorenza Servetti, Pierre Sorlin (a cura di)
La guerra in televisione. I conflitti moderni tra cronaca e storia
Istituto storico Parri Emilia-Romagna – Marsilio, Venezia 2003
Il rapporto tra guerra e televisione è uno dei temi più discussi e controversi di questo periodo. Le informazioni che il pubblico ha dei conflitti in corso provengono essenzialmente dallo schermo televisivo. Ma documentare una guerra non è semplice, anche perché chi la racconta è sottoposto al rischio delle pallottole, ma anche alla censura e a condizionamenti. Questo volume raccoglie gli interventi di reporters televisivi che hanno seguito alcuni dei più importanti conflitti contemporanei, studiosi di comunicazione di massa, e storici, per affrontare il complesso tema del rapporto tra cronaca e storia.
Luisa Cigognetti, Lorenza Servetti, Pierre Sorlin (a cura di)
La storia in televisione. Storici e registi a confronto
Istituto Regionale Ferruccio Parri – Marsilio, Venezia 2001
Come si possono usare i film e le immagini televisive per ricostruire e raccontare la storia del mondo contemporaneo? E cosa possono dirci del passato? Questo dilemma da molti anni accompagna la discussione della storiografia internazionale. Questo volume vuole essere un confronto tra storici e registi, per riflettere su alcune specificità del lavoro dello storico, quando usa le immagini, e del regista quando racconta la storia.
Luisa Cigognetti, Lorenza Servetti, Pierre Sorlin (a cura di)
Archivi televisivi e storia contemporanea: quattro esperienze europee a confronto
Istituto Regionale Ferruccio Parri – Marsilio, Venezia 1999
Scopo duplice di questo volume è presentare da un lato quattro tra i maggiori archivi televisivi europei attraverso la voce degli archivisti stessi (Le Teche Rai, il BFI National Film & Television Archive, l’INA – Dépôt légal la Télévision, quello della rete televisiva tedesca ZDF) consentendo di conoscerli più approfonditamente, dall’altro, attraverso l’esperienza di quattro storici che hanno pratica in materia, affrontare i problemi relativi all’uso dei materiali televisivi nella ricerca.
Europa e Media. Media e cultura comunitaria. Per una storia televisiva dell’Europa
a cura di Luisa Cigognetti, Lorenza Servetti, Pierre Sorlin
coordinamento Daniela Asquini e Stefania Fenati
realizzazioni audiovisive Gisella Gaspari
Ricerca poliennale promossa dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, dal Centro Europe Direct e dall’Istituto Storico Parri Emilia Romagna.
La storia d ‘Europa è una successione di conflitti tra nazioni di natura religiosa, politica, economica; le guerre, l’occupazione da parte di paesi stranieri, l’oppressione delle minoranze, hanno lasciato tracce che non spariscono facilmente. La storia, che è sempre un modo di interpretare il passato e di presentarlo sotto una luce favorevole a chi scrive, ha fortemente contribuito a dare una immagine positiva del proprio paese a tutti i suoi abitanti, spesso a scapito di altre nazioni. Ad esempio, l’esaltazione dell’unità nazionale promossa dai governi dell’Italia post-unitaria ha avuto come contrappunto inevitabile la “visione negativa”di altri paesi, in particolare dell’impero asburgico.
Paradossalmente, nel momento in cui sarebbe necessaria una visione razionale e transeuropea, assistiamo ad una tentazione del ripiego su un passato immaginario. Ad esempio, nei “nuovi” paesi, nati dal crollo dell’Unione sovietica, c’è un bisogno di passato. Caso tipico, è quello della Macedonia, con una popolazione che è in maggioranza di lingua slava, con una minoranza di lingua albanese, ma che fa risalire le proprie origini ad Alessandro Magno, come risulta dai libri di testo e come si insegna nelle scuole
Il Progetto
La conoscenza del passato ha, oggi, tre veicoli principali:
- l’insegnamento scolastico,
- la televisione
- i libri e le riviste storiche
Da più di dieci anni si sono dedicati incontri tra insegnanti di vari paesi europei a un’analisi dei manuali scolastici e si è tentato di eliminare i giudizi o i racconti troppo unilaterali ed è possibile supporre che nel secondo decennio del XXI secolo esisterà un insegnamento comune della storia europea. Ma le generazioni che oggi sono attive e guidano la politica del proprio paese si sono formate su manuali ancora pieni dei pregiudizi “nazionali”. La televisione potrebbe essere lo strumento ideale per aiutare queste generazioni ad acquisire strumenti adeguati per una nuova visione della storia europea. Per questo ci sembra urgente tentare un bilancio sulle “versioni” della storia nazionale trasmesse in televisione, di vedere fino a che punto queste si aprono sul futuro dell’Europa nonché di cominciare a ragionare per elaborare proposte per una storia televisiva europea.
Il primo obiettivo della ricerca è quello di ricostruire i modelli di trasmissione della storia utilizzati dalle tv europee e di verificare se ci sono differenze significative tra i paesi.
Un secondo obiettivo è quello di individuare i nodi storici o i problemi che vengono presentati in modi totalmente incompatibili ed evidenziano opposizioni forti tra i paesi.
Un terzo obiettivo è quello di definire le linee essenziali di una storia comune, gli eventi più importanti, ma anche individuare le questioni che dividono fortemente i paesi membri.
L’indagine è stata condotta da studiosi di quattordici Università europee:
- Erin Bell (Università di Lincoln, Gran Bretagna)
- Tereza Czesany Dvorakova (Università di Bratislava, Slovacchia)
- Ann Gray (Università di Lincoln, Gran Bretagna)
- Maria Joao Guerreiro (Università Abierta, Lisbona, Portogallo)
- Muriel Hanot (Università di Lovania, Belgio)
- Urszula Jarecka (Università di Varsavia, Polonia)
- Karolis Klimka (Università di Vilnius, Lituania)
- Monica Mitarca (Università di Bucarest, Romania)
- Julio Montero (Università di Madrid, Spagna)
- Amaya Muruzabal Muruzabal (Università di Madrid, Spagna)
- Maria Ridzonova Ferencuhova(Università di Praga, Repubblica Ceca)
- Irmbert Schenk (Università di Brema, Germania)
- Madalena Soares dos Reis (Uninova Lisbona, Portogallo)
- Pierre Sorlin (Università di Parigi, Francia)
- Paola Valentini (Università di Firenze, Italia)
- Jarmo Valkola (Università di Jyvaskyla, Finlandia)
- Anca Velicu (Università di Bucarest, Romania)
- Teréz Vince (Università di Budapest, Ungheria)
In un primo tempo abbiamo ricostruito le rappresentazioni della storia nelle televisioni dei quattordici paesi esaminati, tra est e ovest, e successivamente abbiamo messo a confronto tali rappresentazioni, per individuarne similitudini o divergenze nel ricostruire il passato. Come viene raccontata la storia nelle tv dei paesi europei? E come si parla dEuropa? E possibile arrivare a concepire una storia televisiva comune, condivisibile da parte di tutti gli europei? Queste le questioni principali a cui si è cercato di dare una risposta, e, non ultimo, attraverso il confronto dei vari casi nazionali ci si è interrogati sul futuro della rappresentazione televisiva della storia europea.
Il progetto “Cinema e storia” è nato nel 2003 dalla collaborazione tra istituzioni diverse: la Facoltà di Scienze della Formazione e il Corso di Laurea DAMS dell’Università di Bologna, la Videoteca dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna e l’Istituto Storico Parri Emilia-Romagna. Rappresenta un esperimento didattico sull’utilizzo del cinema come documento storico.
Si rivolge a studenti universitari che studiano la storia contemporanea, cinema, discipline della formazione. Il nostro intento è duplice: sperimentare un uso del film come fonte storica: ovvero analizzare il testo cinematografico partendo da un contesto storiografico, cercando di unire le competenze dello storico e quelle dello studioso di cinema per approfondire ciò che un documento filmico può dirci di sé e dell’epoca in cui è stato prodotto; e verificare come il cinema sia anche (e lo sia stato in particolare negli anni cruciali del secondo dopoguerra, della ricostruzione, dell’edificazione della democrazia) uno strumento più o meno esplicito della ”invenzione” e diffusione di nuovi modelli di cittadinanza. (Responsabili didattici: Luisa Cigognetti, Paolo Noto, Alberto Preti)
Frequentano annualmente il Seminario studenti che alla fine del corso e dei workshop producono lavori scritti o multimediali che vengono pubblicati, ogni anno, in un volumetto edito dalla Videoteca dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna
Pubblicazioni:
- 2003-2004 Giorni di gloria
- 2004-2005 Paisà
- 2005-2006 Lonorevole Angelina
- 2006-2007 Don Camillo e Peppone
- 2007-2008 Il Cammino della Speranza
- 2008-2009 Poveri ma belli
- 2009-2010 Il sorpasso
- 2010-2011 Contestazione Generale
- 2011-2012 Ecce Bombo
- 2012-2013 Cosa resterà di quegli anni ’80?
- 2013-2014 Il portaborse. Cittadini e Cinema di fine millenno. Il cinema degli anni ’90