Europa e Media. Media e cultura comunitaria. Per una storia televisiva dell’Europa
a cura di Luisa Cigognetti, Lorenza Servetti, Pierre Sorlin
coordinamento Daniela Asquini e Stefania Fenati
realizzazioni audiovisive Gisella Gaspari
Ricerca poliennale promossa dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, dal Centro Europe Direct e dall’Istituto Storico Parri Emilia Romagna.
La storia d ‘Europa è una successione di conflitti tra nazioni di natura religiosa, politica, economica; le guerre, l’occupazione da parte di paesi stranieri, l’oppressione delle minoranze, hanno lasciato tracce che non spariscono facilmente. La storia, che è sempre un modo di interpretare il passato e di presentarlo sotto una luce favorevole a chi scrive, ha fortemente contribuito a dare una immagine positiva del proprio paese a tutti i suoi abitanti, spesso a scapito di altre nazioni. Ad esempio, l’esaltazione dell’unità nazionale promossa dai governi dell’Italia post-unitaria ha avuto come contrappunto inevitabile la “visione negativa”di altri paesi, in particolare dell’impero asburgico.
Paradossalmente, nel momento in cui sarebbe necessaria una visione razionale e transeuropea, assistiamo ad una tentazione del ripiego su un passato immaginario. Ad esempio, nei “nuovi” paesi, nati dal crollo dell’Unione sovietica, c’è un bisogno di passato. Caso tipico, è quello della Macedonia, con una popolazione che è in maggioranza di lingua slava, con una minoranza di lingua albanese, ma che fa risalire le proprie origini ad Alessandro Magno, come risulta dai libri di testo e come si insegna nelle scuole
Il Progetto
La conoscenza del passato ha, oggi, tre veicoli principali:
- l’insegnamento scolastico,
- la televisione
- i libri e le riviste storiche
Da più di dieci anni si sono dedicati incontri tra insegnanti di vari paesi europei a un’analisi dei manuali scolastici e si è tentato di eliminare i giudizi o i racconti troppo unilaterali ed è possibile supporre che nel secondo decennio del XXI secolo esisterà un insegnamento comune della storia europea. Ma le generazioni che oggi sono attive e guidano la politica del proprio paese si sono formate su manuali ancora pieni dei pregiudizi “nazionali”. La televisione potrebbe essere lo strumento ideale per aiutare queste generazioni ad acquisire strumenti adeguati per una nuova visione della storia europea. Per questo ci sembra urgente tentare un bilancio sulle “versioni” della storia nazionale trasmesse in televisione, di vedere fino a che punto queste si aprono sul futuro dell’Europa nonché di cominciare a ragionare per elaborare proposte per una storia televisiva europea.
Il primo obiettivo della ricerca è quello di ricostruire i modelli di trasmissione della storia utilizzati dalle tv europee e di verificare se ci sono differenze significative tra i paesi.
Un secondo obiettivo è quello di individuare i nodi storici o i problemi che vengono presentati in modi totalmente incompatibili ed evidenziano opposizioni forti tra i paesi.
Un terzo obiettivo è quello di definire le linee essenziali di una storia comune, gli eventi più importanti, ma anche individuare le questioni che dividono fortemente i paesi membri.
L’indagine è stata condotta da studiosi di quattordici Università europee:
- Erin Bell (Università di Lincoln, Gran Bretagna)
- Tereza Czesany Dvorakova (Università di Bratislava, Slovacchia)
- Ann Gray (Università di Lincoln, Gran Bretagna)
- Maria Joao Guerreiro (Università Abierta, Lisbona, Portogallo)
- Muriel Hanot (Università di Lovania, Belgio)
- Urszula Jarecka (Università di Varsavia, Polonia)
- Karolis Klimka (Università di Vilnius, Lituania)
- Monica Mitarca (Università di Bucarest, Romania)
- Julio Montero (Università di Madrid, Spagna)
- Amaya Muruzabal Muruzabal (Università di Madrid, Spagna)
- Maria Ridzonova Ferencuhova(Università di Praga, Repubblica Ceca)
- Irmbert Schenk (Università di Brema, Germania)
- Madalena Soares dos Reis (Uninova Lisbona, Portogallo)
- Pierre Sorlin (Università di Parigi, Francia)
- Paola Valentini (Università di Firenze, Italia)
- Jarmo Valkola (Università di Jyvaskyla, Finlandia)
- Anca Velicu (Università di Bucarest, Romania)
- Teréz Vince (Università di Budapest, Ungheria)
In un primo tempo abbiamo ricostruito le rappresentazioni della storia nelle televisioni dei quattordici paesi esaminati, tra est e ovest, e successivamente abbiamo messo a confronto tali rappresentazioni, per individuarne similitudini o divergenze nel ricostruire il passato. Come viene raccontata la storia nelle tv dei paesi europei? E come si parla di Europa? È possibile arrivare a concepire una storia televisiva comune, condivisibile da parte di tutti gli europei? Queste le questioni principali a cui si è cercato di dare una risposta, e, non ultimo, attraverso il confronto dei vari casi nazionali ci si è interrogati sul futuro della rappresentazione televisiva della storia europea.