Il caporalato è un fenomeno attualissimo. Attori e vittime sono, però, diversi rispetto al passato: i braccianti sono quasi tutti stranieri, africani in maggioranza, e così i nuovi caporali “etnici” che provengono dalle medesime comunità degli sfruttati ma arrivano spesso a ridurre spietatamente in schiavitù i loro sottoposti. L’intermediazione illecita di manodopera va ormai oltre le campagne ed è approdata – dopo l’edilizia – anche nel mondo della gig economy, in particolare nel settore dei riders.
Una novità positiva, però, c’è: la legge 199 del 2016 ha finalmente introdotto nel nostro paese il reato di caporalato. La legge – oltre ad aver reso più agevole la repressione – ha introdotto alcune novità di rilievo, tese a ridurre quei “bisogni” su cui il caporalato prospera: la necessità di trovare manodopera in tempo rapido, il trasporto quotidiano delle persone nei campi, l’alloggio.
Per il ciclo di incontri “Il filo del discorso” Emanuela GARIMBERTI e Agnese PORTINCASA discutono del tema con il giornalista Stefano IUCCI, curatore delle opere “Il lavoro e i giorni” (2008, con Mario Desiati) e “Consiglio di classe” (2009, con Angelo Ferracuti).
Venerdì 21 febbraio 2020, ore 17.30, Sala proiezioni dell’Istituto Storico Parri, via Sant’Isaia 18 – Bologna
Ingresso libero