Mafia contemporanea. Storia, attualita' e immaginario collettivo delle organizzazioni criminali
Cosa conosciamo del fenomeno mafioso? Qual è la nostra percezione? Che ruolo ha l'immaginario nello sviluppo delle organizzazioni criminali?
Ne parliamo con Marcello Ravveduto, docente di Digital Public History alle Università di Salerno e di Modena e Reggio Emilia, autore del libro Lo spettacolo della mafia. Storia di un immaginario tra realtà e finzione, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2019.
Conducono: Davide Sparano e Luca Pastore (Istituto Storico Parri)
Lunedì 14 ottobre ore 17 - Sala proiezioni (secondo piano) - Istituto Storico Parri, via Sant'Isaia 18, Bologna
Ingresso libero.
BACK TO SCHOOL! Offerta formativa 2019-20: attività didattiche per le scuole e corsi di formazione per docenti
Nell'augurare a tutti i docenti della Città metropolitana bolognese un buon anno scolastico ricordiamo che l'Istituto Parri di Bologna, convenzionato dal 2013 con l'Ufficio scolastico regionale, propone a scuole e docenti Novecento e oltre - Piano dell'offerta formativa 2019-20, un ricco percorso nella storia del XX secolo che si compone di attività nelle classi, corsi di formazione, viaggi della memoria e incontri tematici. Numerose le proposte per gli insegnanti valide ai fini dell'aggiornamento previsto dal MIUR.
Per informazioni e prenotazioni contattare Agnese Portincasa, coordinatrice dell'Area didattica: agnese.portincasa@istitutoparri.it - landisdidattica@istitutoparri.it - tel. 051 3397271
Scarica Novecento e oltre, il Piano dell'offerta formativa dell'Istituto Parri.
Buon anno scolastico a tutti!
Riflessioni su "La buona scuola"
Riflessioni dell’Istituto per la Storia e le Memorie del ‘900 Parri E-R
L’insegnamento della storia concepito nel modo indicato dal testo ministeriale può essere una palestra per incidere sul presente. A patto che non la si restringa in spazi orari impossibili a contenere tale impegno, che gli insegnanti non siano costretti a lavorare fino ai livelli di burn-out o fidando solo sulla propria buona volontà. Una buona scuola nasce tanto dalla professionalità dei docenti, quanto dal sostegno che lo Stato sa dare ad essa in ogni senso.
Centralità dei docenti
Il documento ministeriale sottolinea la centralità dei docenti nella costruzione di una buona scuola, capace di promuovere negli studenti la curiosità per il mondo e il pensiero critico.
Affermare la centralità degli insegnanti nell’innovazione dei processi non può significare che si scarica sulle loro spalle la responsabilità di una buona scuola a fronte di un minimale impegno economico e normativo del governo. Occorre rendersi conto della necessità di offrire ad essi sostegno, incentivi e reali possibilità operative negli ambienti e negli strumenti didattici. Si consideri che gli obiettivi della formazione non debbono essere sezionati in segmenti disciplinari più o meno centrali, ma seguire il piano generale della costruzione di una società democratica in condizioni che, pur se profondamente mutate nel tempo, non possono prescindere dai valori che la storia e la memoria del passato hanno consegnato a queste generazioni.
In questa prospettiva diventa fondamentale il tema della formazione dei docenti stessi: iniziale e in servizio. Gli istituti della rete Insmli, e il nostro in particolare nella regione Emilia-Romagna, potrebbero intervenire in entrambi i momenti, forti di un’esperienza pluridecennale riconosciuta e avvalorata da una convenzione stipulata col Miur fin dall’inizio degli anni 2000.
Per quanto riguarda la formazione iniziale, essi possono essere di supporto ai percorsi universitari (ricordiamo qui, tra l’altro, la nostra collaborazione passata con Indire e con le università per l’attuazione delle SSIS). Ma una buona padronanza della materia non è solo quella che si acquisisce a livello iniziale, ma anche quella che si costruisce giorno per giorno e le vie per conquistarla passano attraverso la frequentazione della produzione scientifica e la competenza che si forma nel maneggiare gli strumenti attraverso cui si sviluppa la disciplina. Per essere un buon insegnante, poi, occorre avere nel tempo spazi di confronto con operatori della conoscenza e fra pari perché conoscere non basta: occorre aver chiare le vie dell’apprendimento.
Per quanto riguarda la formazione in servizio essa attualmente viene già proposta in forma volontaria – dalla rete degli Istituti - grazie all’attività dei nostri docenti comandati, il cui ruolo è riconosciuto nella già ricordata convenzione stipulata col MIUR (facciamo qui riferimento alle Winter e alle Summer School organizzate annualmente e che hanno come tema essenziale proprio le pratiche didattiche). Tali attività sono il frutto di una ricerca storico-pedagogica incentrata sull’acquisizione di una conoscenza critica e di competenze, di cui la rete nazionale, e il Landis (oggi confluito nell’Istituto per la Storia e le Memorie del ‘900 Parri E-R), sono stati promotori fin dagli anni Ottanta, rappresentando all’interno della rete un’associazione professionale di docenti di storia.
Sono decenni che gli Istituti hanno messo a punto varie metodologie laboratoriali per la formazione in servizio degli insegnanti. L’importante è che la partecipazione dei docenti sia autentica e non condizionata dalle trappole della burocrazia di istituto. Quanto all’obbligatorietà cui il documento fa riferimento occorre chiedersi quali siano i termini di quest’obbligo. Escludendo gli strumenti dell’incentivo economico, dell’avanzamento di carriera o del rischio di sanzione che hanno già dimostrato nel tempo la loro inefficacia, si potrebbe proporre non l’obbligo, dunque, ma un’offerta di aggiornamento sostenuta da strumenti e risorse che la scuola potrebbe decidere in base alle necessità (esigenze del territorio, particolari richieste provenienti dal mondo esterno alla scuola, sviluppo di percorsi sperimentali o digitali, ecc…).
Concordiamo col documento ministeriale quando afferma che “un docente è il formatore più credibile per un altro docente”: in tal senso sono da considerare i comandati degli istituti, che operano a cavallo fra ricerca e innovazione didattica, ma che rimangono docenti in servizio, in grado di tener conto della loro esperienza concreta d’insegnamento nella progettazione delle loro attività formative. Da questo punto di vista, essi appartengono a pieno titolo alla categoria degli “innovatori naturali”, di cui parla il documento, dove, per naturale, si deve intendere necessario e fondamentale. Occorre che l’innovazione sia sostenuta da una ricerca condivisa, da uno scambio alla pari fra insegnanti innovatori (o aspiranti tali) e figure capaci di orientare scientificamente e didatticamente il cammino.
Digitale
Il documento insiste sul fatto che il nostro secolo “è il secolo dell’alfabetizzazione digitale”, nel senso che la scuola deve contribuire all’acquisizione di una padronanza critica dei nuovi linguaggi da parte dei docenti e degli studenti. Anche in questo campo la rete degli istituti si è impegnata da qualche anno, per formare all’uso del digitale, illustrando le ampie possibilità che esso offre sul piano didattico, soprattutto nell’ambito di pratiche di didattica attiva (esempio: web quest, laboratori finalizzati alla realizzazione di ipertesti, e-book, ecc…). Tutta dedicata al digitale è stata la nostra ultima Winter School (Piacenza, marzo 2014) e la prossima che sarà organizzata a Torino nel febbraio 2015 e nel corso della quale organizzeremo un workshop sulle App Urbane (resistenzamappe.it). Vogliamo, infatti, sottolineare che gli Istituti dell’Emilia-Romagna hanno realizzato una collana di App (inaugurata a Bologna il 7 novembre 2014) sui luoghi della Resistenza, capace di tenere insieme divulgazione, turismo responsabile e didattica. La rete degli Istituti produce, infine, una rivista di didattica della storia in digitale: Novecento.org
Educazione al patrimonio
La conoscenza delle vocazioni culturali italiane nasce dalla storia, dalla geografia, da tutto l’insieme del curricolo. Quando si dice che “con la musica e la storia dell’arte riportiamo la creatività in classe” non si tiene abbastanza conto del fatto che, come poi giustamente sottolinea il documento, la creatività è collegata alla “curiosità per il mondo e al pensiero critico”. Forse sarebbe più giusto dire che sarebbe ora di riportare in classe la creatività, senza la quale ogni innovazione è muta e inerte, in tutte le materie di studio.
Il patrimonio, nelle sue diverse forme, costituisce per gli Istituti uno strumento irrinunciabile, affinché gli studenti siano in grado di leggere, nella sua complessità, la memoria dei luoghi in cui vivono e prendano coscienza della loro storia. Anche in questo settore svolgiamo da tempo attività di formazione destinate tanto ai docenti quanto agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Per fornire solo alcuni esempi: attività di scoperta e valorizzazione del patrimonio storico-artistico che insistono sull’importanza di un’educazione alla musica e all’arte (come nel progetto Adotta un monumento); uso del patrimonio come fonte storica per attività di tipo laboratoriale (esempio: uso degli archivi scolastici per attività di ricerca, come nel progetto Dai banchi alle trincee); sviluppo di curricoli tematici (storia dell’alimentazione, storia delle attività economiche tradizionali di un territorio, come nel progetto in corso La Via Lattea nelle terre di pianura, vincitore del concorso IBC Io amo i beni culturali).
Educazione alla cittadinanza
La convenzione già citata col Miur prevede espressamente che gli Istituti svolgano attività di formazione storica finalizzate all’educazione alla cittadinanza; la conoscenza storica, infatti, non può essere disgiunta dalla formazione di un cittadino attivo e consapevole. Questo è il punto qualificante della nostra convenzione sia a livello nazionale (MIUR) sia a livello regionale (USR Emilia-Romagna), che intercetta precisamente le indicazioni del documento ministeriale. Nel libro pubblicato di recente Fare storia. Crescere cittadini (2012) sono esemplificate le principali attività sviluppate negli anni recenti dagli istituti della rete Insmli in ordine all’educazione alla cittadinanza; contemporaneamente alla pubblicazione del libro è stata avviata la costituzione di un archivio delle produzioni didattiche legate a tale tema. In questo stesso ambito si sottolinea la stipula di una convenzione con l’Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Scienze dell’Educazione) per lo svolgimento di seminari e di laboratori in ambiente digitale destinati ai futuri insegnanti.
Documento a cura di:
Nadia Baiesi
Aurora Delmonaco
Francesco Monducci
Lorena Mussini
Agnese Portincasa
Sportello "Viaggi della memoria" e "Viaggi attraverso l'Europa"
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna promuove la mobilità di studenti e insegnanti nel territorio europeo attraverso due bandi:
“Viaggi della memoria” (VII edizione) e “Viaggi attraverso l'Europa” (II edizione).
Per visualizzare e scaricare tutta la documentazione relativa agli Avvisi clicca qui.
La rete degli istituti storici dell'Emilia-Romagna è partner scientifico di entrambi i bandi ed è a disposizione degli Enti beneficiari (Scuole, Comuni, Associazioni) sia per chiarimenti tecnici sia per la progettazione dei viaggi.
L'Istituto Storico Parri, cui afferiscono i progetti delle scuole/enti del territorio provinciale bolognese, offre un servizio di consulenza dedicato per coadiuvare il lavoro di progettazione e la redazione della domanda di finanziamento (scadenza 15 ottobre 2019).
Si riceve tutti i martedì e giovedì, dalle 14.30 alle 17, dal 12 settembre al 10 ottobre 2019.
Per appuntamenti scrivere a agnese.portincasa@istitutoparri.it.
Una bomba contro la nostra città. Bologna 2 agosto 1980
Martedì 25 giugno 2019, ore 17 – Istituto Storico Parri, sala proiezioni (secondo piano), via Sant'Isaia 18, Bologna
Una bomba contro la nostra città. Bologna 2 agosto 1980 - Incontro con Cinzia Venturoli
La strage alla stazione rappresenta indubbiamente un punto di svolta nella vita e nella storia di Bologna, la città si scopre improvvisamente bersaglio di una violenza cieca, obiettivo inerme al centro di oscuri disegni, ancora oggi non del tutto svelati. Che impatto ebbe sulla nostra comunità lo scoppio della bomba nella sala d'attesa? A che punto siamo con l'accertamento delle responsabilità? Cosa vuol dire fare storia e coltivare la memoria di quel tragico evento?
Ne parliamo con Cinzia Venturoli, storica dell'Università di Bologna e collaboratrice dell'Associazione tra i famigliari delle vittime della strage alla stazione di Bologna.
Conducono: Alberto Preti e Luca Pastore (Istituto Storico Parri)
Ingresso libero.
Info: luca.pastore@istitutoparri.it
Progetti e prospettive della rete degli Istituti Storici dell'Emilia-Romagna e della rete Parri nazionale
Lunedì 17 giugno 2019, ore 15.30, sala Proiezioni dell'Istituto Storico Parri, via Sant'Isaia 18, Bologna
Incontro-workshop sulle attività in corso e sui progetti futuri.
Gli Istituti storici dell’Emilia-Romagna, e l’intera rete nazionale che fa capo all’Istituto Ferruccio Parri, sono da molti anni impegnati sul territorio a valorizzare le fonti del Novecento, partendo da quelle dell’antifascismo e della resistenza, a fare ricerca storica e a diffondere, in tutte le sue forme, il sapere storico. In questi ultimi anni la rete degli Istituti emiliano-romagnoli sta lavorando a progetti e percorsi condivisi, che toccano molti aspetti della società contemporanea, dalle ricerche sulle origini del fascismo, ai percorsi digitali della Resistenza, agli studi sul secondo dopoguerra e sui movimenti, alla storia dell’alimentazione in Emilia-Romagna, e molto altro. Per far conoscere il proprio lavoro, per condividerlo e per aprire una discussione più ampia sui temi trattati, l’Istituto Parri di Bologna propone un incontro, con giovani ricercatori, collaboratori della rete, studiosi interessati.
Ne parliamo con:
Giacomo Manzoli, presidente dell'Istituto Storico Parri di Bologna
Mirco Carrattieri, direttore generale dell'Istituto Nazionale Ferruccio Parri
Toni Rovatti, E-review-Istituto Nazionale Ferruccio Parri
e i responsabili dei progetti in corso.
Ingresso libero.
Info: luisa.cigognetti@istitutoparri.it
Terra di fame e di abbondanza - Storia dell'alimentazione in Emilia-Romagna
Interverranno alla presentazione del portale:
- Giacomo Manzoli, Presidente Istituto Storico Parri di Bologna
- Stefano Magagnoli, Università di Parma
- Tito Menzani, Università di Bologna
Coordinano Agnese Portincasa e Luisa Cigognetti.
A seguire racconto e degustazione di cibi del territorio a cura de La Svolta - Cucina di Ragione e aperitivo con scelta di vini regionali offerti da Coop Alleanza 3.0
L'antifascismo internazionale e la guerra civile spagnola nelle foto dell'Istituto Parri
I bolognesi Nino Nannetti e Alessandro Bianconcini
Il fondo fotografico Aicvas (Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna) è un lungo percorso per immagini che ci porta a conoscere gli antifascisti giunti in Spagna da tutto il mondo per combattere contro le truppe di Franco, Hitler e Mussolini. Tanti gli italiani, tanti i bolognesi.
Guarda le fotografie nella nostra Biblioteca digitale
Master in comunicazione storica Bando 2019
Il Master in Comunicazione storica realizzato dall’Università di Bologna si propone di formare Specialisti in Comunicazione storica il cui titolo universitario è legalmente riconosciuto. L'istituto Parri collabora sul piano scientifico, segnaliamo quindi l'uscita del bando 2019 ricordando che sarà possibile iscriversi fino al 16 settembre 2019.
Contatti:
Direttore del Master Prof. Mirco Dondi: mirco.dondi@unibo.it
Tutor del Master PhD Simona Salustri: simona.salustri@unibo.it
Italia-Europa, destini comuni? Intervista a Piero Ignazi
Lunedì 13 maggio, ore 17.30, Sala proiezioni dell'Istituto Parri (via Sant'Isaia 18, secondo piano)
Italia-Europa, destini comuni? Intervista a Piero Ignazi
Cosa pensano gli italiani dell'Europa? Dalla storia dell'Unione Europea emergono elementi utili per capire il presente e progettare un futuro comune?
Giovani storici, collaboratori del nostro Istituto, dialogano con Piero Ignazi, docente di scienza politica dell'Università di Bologna ed editorialista di Repubblica.
Presentano:
Olga Massari (Istituto Parri)
Filippo Ferrara (Istituto Parri)
Interviene: Elia Grassilli (Europe Direct Emilia-Romagna)
Ingresso libero.